sabato 29 marzo 2008

Parole random (e senza "a capo").


Qualcuno di voi sa già (e lo sa perchè gli ho rotto le balle con i miei continui "test", e si - Diego - quella alle mie spalle è la copertina originale dell'lp "Rio" dei Duran Duran, ma sotto c'è anche quella di "Zenyatta Mondatta" dei Police) che da questa settimana sono andato in fissa per Skype. Sono uno che arriva sempre con calma alle novità, piano piano, ma che poi ci si entusiasma. In preda a suddetta "euforia" (?) da newcomer, mi sono anche andato a comprare una webcam da 19,90 in quel di Mediaworld!!! • [E qui apro una parentesi: ho un Powerbook G4 del 2005, quindi SENZA webcam incorporata di serie, quindi con un processore 1.67 GHZ precedente all'avvento dell'Intel Core 2 Duo, quindi non ho ancora montato Leopard ma lavoro con Tiger su OS X 10.4.11 e ve lo dicevo che vado con calma, ma cambierò sistema operativo solo quando 'sto Mac mi mollerà e ne acquisterò un altro, eppure - nonostante io, in termini di "usura", lo faccia lavorare DAVVERO e lavorare DURO, non con quattro paginette di Word e il Mulo a scaricare, ma con immagini che pesano un botto di mega e TUTTE le applicazioni grafiche/creative aperte per dieci e passa ore al giorno - funziona che è una meraviglia e gira da Dio e non si impalla mai e la batteria è ancora perfetta e non mi da tutti quei problemi tipici da nuovo sistema operativo come il pacchetto CS3 che - siamo onesti, su - sento da molti altri Mac-users compreso mio fratello che ha un MacBook comprato lo scorso autunno. Chiusa parentesi] • Detto questo, ora capisco perchè Ottokin praticamente non apre più Adium, quando con un semplice tasto verde posso far vedere "in diretta" al Burchielli la copertina del suo secondo volume di "DMZ" uscito venerdi in Italia, io appena tornato dalla mia fumetteria, lui a fare "non so che" in quel momento lì a Brooklyn (però gli ha "ganzato" una cifra, che nemmeno sapeva che era uscito!!!) • Tutto questo, nei giorni scorsi, mentre mi ascoltavo "L'officina del fantastico", ovvero il nuovo album di Mario Venuti, che non è proprio un nuovo album ma una raccolta dei suoi maggiori successi più tre brani inediti. Non che io sia mai stato un appassionato di Mario Venuti, e infatti - fino a mercoledi scorso - non mi ero MAI comprato un suo album. Però mi capita spesso di sentirlo, di tenerlo d'occhio, di apprezzarlo (un paio di estati fa sono pure andato ad un suo concerto ad Ostia); e questo greatest hits era un modo facile di avere molte delle belle canzoni che ha sfornato in tutti questi anni. Perchè, siamo d'accordo, lo trovo un artista decisamente pop. Ma anche decisamente RAFFINATO. Soprattutto per il gusto sudamericano che traspare continuamente nella sua musica, pervasa dai sapori di quel jazz brasiliano che è la sua palese ispirazione • Mentre - per contro - ho finalmente avuto modo di vedere "Pathfinder", che persi al cinema, ma che (sin da quando vidi il primo trailer in sala) m'era sempre rimasto in testa come "qualcosa da non perdere". Bene. L'altra sera l'ho noleggiato qui sotto casa. Che delusione. Gran bella fotografia, va bene... 'sto Marcus Nispel (che arriva dai videoclip musicali, se escludiamo il solo lungometraggio horror "The Texas Chainsaw Massacre") sa tenere una telecamera in mano, non ci sono dubbi. Ma tutto il resto è IMBARAZZANTE: trama, sceneggiatura, dialoghi. Io credevo si trattasse di un film d'avventura (si, certo: di avventura) dove però venivano messe a confronto - con una certa parità - due culture come quella vichinga e quella nativoamericana. Invece i vichinghi sono sporchi, brutti e cattivi ma combattono come veri guerrieri; mentre gli indiani sono buoni e saggi, ma - patetici! - stanno ancora lì con le lance di legno e a tirar freccette coi loro archi (scappando senza nemmeno combattere, cascando giù nella prima trappola che viena tesa). E poi questo eroe meticcio mezzo vichingo e mezzo indiano che da solo ferma una potenziale invasione europea, cambiando quello che sarebbe potuto essere il corso della Storia. Che cagata, scusate. Ridatemi "L'ultimo dei Mohicani" di Michael Mann per tutta la vita!!! • Dopodichè in conclusione i più attenti di voi - forse! - si saranno già accorti di una "strana" dicitura comparsa in alto, sul lato dx, sotto la mia foto. Ebbene si, l'ho fatto. Volevo dare un nuovo senso a questo blog. Potrebbe essere un esperimento interessante. Oppure no. Vedremo. Non si tratta solo di una mossa per continuare a ricevere accrediti e dischi gratis. Prima di tutto mi prendo 'sta responsabilità. Si, perchè quando scrivi per altre testate - anche importanti che siano - il Direttore Responsabile è sempre qualcun altro (pure ai tempi di "BIZ", per esempio, che ancora non ero un pubblicista iscritto all'albo, e che quindi risultavo SOLO come direttore editoriale, ma - in caso - certe beghe ricadevano su qualcun altro); lì comunque c'è un editore che si accolla tutto, e che ha sempre la facoltà di rifiutare e/o di cambiare un pezzo che gli mandi. Qui no. Sono io al 100%, con la MIA scrittura. Dalla scorsa primavera sono anche il Direttore Responsabile di una testata giornalistica di Parma, un quotidiano on-line (che sarebbe "Il Porto") ma lì sopra non ci scrivo mai, casomai mi devo occupare di controllare ciò che scrivono gli altri, casomai al massimo alzare un telefono per chiamare Enrico. Qui no. Sono io in tutto e per tutto, con la responsabilità - ora più che mai - di TUTTO ciò che scrivo. Quindi - in caso - anche pronto a beccarmi nuove querele. Che poi fate pure (si, dico proprio a voi-sapete-chi-siete): le metto in fila con le altre. Amen.

martedì 25 marzo 2008

[no] preview.


In realtà non è una preview, sarebbe troppo poco. Era solo un modo per CAMBIARE post all'apertura del blog, visto che la Pasqua è bella che andata (e che mi giravano un po' le balle, dato che la gita a Spoleto è saltata per motivi "tecnici"!!!). Ad ogni modo, credo sia abbastanza facile capire di cosa si tratti, vero?
Si dia inizio alle stampe...

sabato 22 marzo 2008

Pasqua 2008.


Qualche giorno di pausa, da tutto. Relax, buon cibo, gite fuoriporta. Domenica in Ciociaria o giù di lì, con i parenti (quelli di mia moglie, che quelli miei - che ho sangue nordico - sono lontani, sparsi per Mestre/Venezia, Rovigo, Milano e Genova); lunedi dell'Angelo a Spoleto, con gli amici. Ci si rivede la prossima settimana. Nel frattempo buona Pasqua a tutti voi!!! :)

mercoledì 19 marzo 2008

"Neve" e [fine della] vita.


Giunto al suo settimo numero, il mensile della Planeta DeAgostini "Le Leggende di Batman" ci propone - finalmente - una leggenda INEDITA (i primi sei contenevano infatti archi narrativi già presentati, anni fa, dall'omonimo mensile della Play Press). La miniserie-nella-serie di questo numero è intitolata "Neve", e - pur trattando l'ennesima origine di un villain (in questo caso Mister Freeze) - è davvero molto bella.
Grazie ai testi di Dan Curtis Johnson e J.H. Williams III (che solitamente siamo abituati a vedere come disegnatore) che raccontano con originalità e fluidità, che infarciscono e approfondiscono tutta la vicenda con una serie di personaggi di contorno davvero ben caratterizzati (la dinamica "squadra" di collaboratori che Batman fonda nel suo primo anno e mezzo di attività, il criminale Peter Scotta, uno splendido Gordon, ma anche lo stesso Victor Fries e la drammatica malattia di sua moglie Nora).
Se non bastasse, ad impreziosire notevolmente questo volume sono i disegni di Seth Fisher, che crea delle tavole straordinariamente ricche di particolari, di prospettive azzardate, di elementi grafici quasi surreali, di espressioni spesso al limite del grottesco, con un segno elegante e pulitissimo, di sapore quasi francese.
Insomma: cinque euro e novantacinque che valgono la spesa... quindi - se non avete mai letto le Leggende del Cavaliere Oscuro - non potete non cominciare da questo numero!!!

Dopodichè arrivo alle note finali, o meglio alle biografie degli autori.
E leggo agghiacciato che Seth Fisher "nel dicembre del 2005 mise improvvisamente fine alla sua carriera gettandosi dal settimo piano di un hotel di Osaka"... si è suicidato, cazzo!!!
Ed è in quel momento che - come un torrente - mi scorrono in mente mille pensieri, forse anche contraddittori. Penso che questo qui aveva del TALENTO puro. Penso che, nonostante non fosse ancora l'autore più famoso degli Usa, lavorava con Marvel (Fantastici Quattro, Iron Man), DC (Green Lantern, Flash, lo stesso Batman) e Vertigo ("Vertigo Pop: Tokyo"). Aveva insomma già raggiunto i massimi livelli cui può aspirare un disegnatore nel mercato statunitense, lavorando per le maggiori case editrici del Paese. Penso, un po' turbato, che là fuori c'è una fila della Madonna di persone che desidererebbero diventare "professionisti" di questo settore, come Fisher; e che molti di loro si venderebbero (o hanno già venduto) l'anima al diavolo per diventare autori "affermati"...
Ma poi la vita, la vita VERA, è qualcosa che va ben aldilà di una carriera nel mondo del fumetto. Ed è pure una gran puttana. Gli ingranaggi del cervello (anche quelli di un professionista affermato, pare) iniziano a girare in modo strano. E io - definitivamente infastidito - nel mio pensare esco dal seminato...

domenica 16 marzo 2008

Di Lloyd e catene.


Dunque. M'ero scordato di dirvi che sabato scorso (non ieri, che ero al concerto di Giorgia, ma quello prima) ho cenato alla trattoria romana "Sora Rosa" con David Lloyd, il celebre disegnatore di "V for Vendetta". Beh, non immaginate me e lui a lume di candela. C'erano Gianni Tarquini del Forbidden Planet (grazie per la cena, zio!!!), Lollo Bartoli, Pasquale Ruggiero, Alessio Danesi con tutta la ciurma della Magic Press e qualche invitato/imbucato come il sottoscritto. Fattostà che a tavola ce l'avevo proprio di fronte a me, quindi ci ho chiacchierato parecchio con 'sto 58enne autore britannico perlopiù single (che - a giudicare dai discorsi che fa sulle donne - definirei piuttosto SOLO) fino a dove io potessi reggere con l'inglese, ma soprattutto fino a dove lui potesse reggere con il vino!!!

E allora? Allora niente. M'è venuto in mente che m'ero scordato pure di una catena ricevuta dal buon Gud (e io amo Gud, ma odio le catene); lui mi nomina per proseguirne una con il tema "Pubblicate sul blog la foto di una vostra collezione, più completa e nerd possibile"... e quindi che faccio? Uhm, nel termine "nerd" mi ci son sempre sentito un po' stretto, ma qualcosa di figo da pubblicare ce l'avrò pure io, no?
Ecco allora che mi viene in mente "V for Vendetta" in una strana versione che sono abbastanza orgoglioso di possedere, cioè la sua prima edizione italiana pubblicata dalla Rizzoli da aprile a settembre 1991 con la traduzione di Stefano Negrini dentro al mensile "Corto Maltese" (e quando dico "dentro" intendo proprio DENTRO, perchè era "a fascicoli staccabili" sulla spillatura centrale della rivista!!!) con tanto di "raccoglitore" in cartoncino per conservarli tutti e sei.
• Vedere foto qui sotto :)
Volendo, ho anche la prima edizione italiana dell'altro fumetto/capolavoro di Alan Moore, cioè "Watchmen", sempre dentro "Corto Maltese", sempre ad insertini spillati, sempre stampati su cartaccia uso-mano... ma SENZA raccoglitore!!! Ecco perchè tra i due ho scelto "V for Vendetta"...



A questo punto, già che ci sono, pubblico anche un'altra raccolta di cui sono piuttosto orgoglioso come collezionista (o come segaiolo?): "Ramba" di Marco Delizia, Rossano Rossi, Fabio Valdambrini, Mauro Laurenti e Mario Janni... un bel pornazzo in formato de-luxe (pubblicato dalla Blue Press da ottobre 1990 in poi) di cui ho tutti e sette i volumi sette, credo oramai introvabili. Ergo: una collezione completa vera e propria.
• Vedere foto qui sotto :)
Dopodichè mi fermo. Sia con le collezioni (nerd o meno che siano) sia con le catene, che odio. Quindi - dopo essermene sollazzato - io LA BLOCCO, tiè!!! Eh eh eh...

giovedì 13 marzo 2008

Soul Food: Jill Scott + Erykah Badu


Il "collega" Alberto Castelli (il suo bel blog lo trovate tra i miei preferiti sul lato dx) scrive proprio questo mese: "Siete convinti che il rap sia morto? Allora provate ad ascoltare questo disco con una certa attenzione"... riferendosi a "The Cool" di Lupe Fiasco come ad una buona boccata d'ossigeno; personalmente - però - io non amo molto Fiasco, nonostante l'effettiva validità del suo nuovo album. Negli ultimi mesi, io stesso accusavo un certo RISTAGNO nella scena hip hop statunitense, ma quando non trovo consolazione nel rap, fortunatamente mi arriva incontro tanta altra buona musica nera.
Recentemente avevo già parlato delle nuove uscite di Alicia Keys e di Mary J. Blige (entrambe in equilibrio tra pop, R&B e soul), ma stavolta ALZO IL TIRO, perchè - se nei momenti di sconforto non possiamo sempre tuffarci nel passato alla ricerca di Marvin Gaye o Solomon Burke - basta tenere aperte le orecchie e scegliere con accuratezza, e il "cibo per l'anima" (Soul Food, per l'appunto) si trova eccome!
Ecco allora due nuovi dischi di due grandissime artiste contemporanee: Jill Scott ed Erykah Badu. Roba assai raffinata, di primissima classe. Soul da "iniziati", non per tutti.

Comincio da Jill Scott, interprete/autrice di Philadelphia, una cantante che seguo sin dal suo primo album (si era capito che la adoro?). Anche per mettere a tacere chiunque ancora mi rinfacci che quando "difendo" (?) le produzioni di tipine come Christina Aguilera o Rihanna lo faccio solo perchè sono fighe (che peraltro è vero!!!).
"The Real Thing - Words and Sounds Vol.3" (Hidden Beach Recordings/A Touch of Jazz, 2008) me lo sono comprato a New York, anche perchè qui da noi il disco nemmeno si trova (se non di importazione, con la maggiorazione del prezzo che ne consegue) mentre lì - per questa sua nuova uscita - le viene dedicato un intero enorme pannello pubblicitario sopra l'insegna dell'ingresso del Virgin Megastore di Times Square, tanto per capire la differenza di popolarità/fruizione che può avere tra Italia ed Usa.
"The Real Thing" è straordinario; quindici tracce che spaziano dal nu-soul più elegante al vero e proprio blues, con la voce della Scott che incanta e seduce per tutta la durata dell'album. Potente come non mai in "Hate on me", bella funkettona in "Breathe", sexy in "All I", romantica in "Wanna be loved", ironica in "Epiphany" (co-firmata insieme al bravo Scott Storch). Ottime le produzioni.

"New AmErykah - 4th World War (Part One)" (Motown/Universal, 2008) è concettuale sin dal titolo, che tra l'altro si basa su un'idea tanto semplice quanto bella. E' un album per certi aspetti molto più "difficile" di quello di Jill Scott, pieno zeppo di simboli e simbolismi. Ma anche di politica esplicita (non a caso la crooner di South Dallas è spesso impegnata in prima persona con associazioni di volontariato sociale e/o di diritto civile per i giovani afroamericani). Vicina alle sonorità e alle tematiche di artisti come i primi Outkast, i Roots, Common, Maxwell o D'Angelo, la Badu spazia (e spiazza!) passando da melodie soul a ruvidi suoni elettronici, da acide atmosfere jazz a ipnotiche filastrocche recitate come fosse slam poetry (assolutamente fuori di testa - per dire - la coda che parte al quarto minuto di "Twinkle"!!!).
"Amerykahn promise" apre l'album con una botta di pura blaxploitation, ma il suono degli anni '70 è ben presente in molti altri brani (come "Me" o l'ipnotica "My Poeple"). Eccellenti "Soldier" e "Master Teacher", che - nel suo stesso essere hiphoppettara - può ricordare la migliore Lauryn Hill del suo capolavoro "The Miseducation of". Non da meno la bonus track "Honey" (che in realtà fu il singolo che mesi fa anticipò l'album di imminente uscita), dolce, ballabile e decisamente 80's nel suono. Anche qui, infine, davvero superbe le produzioni di Ahmir Thompson (che poi sarebbe ?uestlove dei Roots), James Poyser e 9th Wonder.

Una nota di sapore IMDB: sia Jill Scott che Erykah Badu - come succede spesso negli States agli artisti rap o R&B - hanno recitato in diversi film per il cinema o serial per la televisione, dimostrando entrambe grandi capacità nella recitazione.

E concludo con un pensiero.
Quando la musica nera sembra in crisi, è solo una percezione sbagliata. Lo "sembra" e basta: è qualcosa di momentaneo, come solo una sensazione può esserlo. In realtà non si è mai fermata. E' sempre andata avanti. Si trasforma, cambia e cresce. Poi si ripropone, sempre rinnovata. La musica nera è il passato di ogni cosa, di OGNI genere musicale. Ed è anche il futuro, l'unica testimonianza capace di lasciare la propria traccia culturale in questo ultimo quarto di secolo. Perchè CHIUNQUE a questo mondo ami la musica, lo sa. Tutto nasce da lei, anche il rock. E tutto - ciclicamente - ci ritorna.

martedì 11 marzo 2008

NYC by night.


Come già scritto nel post NYC + Miami, avevo un altro montaggio fotografico della "mia" New York, con le foto che ho fatto in versione notturna. Eccolo qui. Se volete, cliccate sull'immagine per ingrandirla :)

sabato 8 marzo 2008

Subsonica Live.


Riacquisto punti.
Stavolta mi hanno dato l'accredito, a differenza dello scorso 30 novembre. Quindi ieri sera me ne sono andato tutto contento al concerto dei Subsonica al PalaLottomatica, che in pratica era la "seconda" data romana dello STESSO tour, relativo al loro ultimo album "L'eclissi" (Virgin, 2007).
E che dire? Che Samuel, Boosta & Co. dal vivo sono semplicemente e straordinariamente P.O.T.E.N.T.I.!!! Secondo me la casa sonica in versione live raggiunge dei livelli di eccellenza che nemmeno dai dischi viene fuori, e quindi dal vivo la band torinese vale SEMPRE la pena, indipendentemente dalla bontà o meno di un proprio nuovo album. Che tanto - durante il concerto - arriva sempre il momento di "Discolabirinto" o di "Tutti i miei sbagli", e lo show si trasforma improvvisamente in un rave, con decine di migliaia di persone che ballano, con bassi profondissimi, e i bpm delle batterie che accellerano all'impazzata, arrivandoti dritti dritti nella pancia...
Ma ancora, poi ti stupiscono con una chiusura acustica. Tutti i led si spengono; campionatori, tastiere e drum machine lasciano il palco ad una lunga suite di chitarre, piano e batteria. E mentre il palazzetto già comincia ad accendere i fari alogeni, loro - con la luce vivida, quasi a giorno - terminano con una spettacolare esecuzione di "Stagno".
Ecco perchè sono potenti.

martedì 4 marzo 2008

Di Samurai e Smart...


Ora che i giochi sono quasi fatti, posso (e voglio) rivelare i nomi di questo misterioso "Manipolo di Samurai" che ultimamente ho citato in almeno un paio di occasioni. Si tratta di una eterogenea e variopinta posse di fumettari - amici, colleghi e/o nuove conoscenze - riuniti "giocosamente" in un insolito progetto: 10 stili diversissimi tra loro (realistici, grotteschi, umoristici), uno accanto all'altro, su un'unica traccia.
Sono Alessio Landi a.k.a. Lexland (a cui non posso che non assegnare la paternità del "Manipolo" stesso), Laura Spianelli, Fabrizio Verrocchi a.k.a. Thomas Magnum, Ed!, Andrea Gadaldi a.k.a. 8ball, Niccolò Storai, Fabiano Ambu, Michele Duch, Gud ed Elia Bonetti.
Ehi, abbiamo anche un LOGO ufficiale. E la partita Iva? ;)
Nei prossimi giorni, quindi, provvederò ad inserire i loro rispettivi blog e/o siti personali tra i miei "preferiti" sul lato dx. Per ora non dico altro.
Se questo fosse un film, sarebbero diretti da un Maestro di grande talento e generosità. Si, insomma, parliamoci chiaro: uno con un gran cuore... da bar!!!

Nel frattempo, signori miei, si è chiusa la PRIMA votazione popolare della Classifica del Massacratore, che decreta i guidatori di Smart come vincitori assoluti, come intera categoria da massacrare!!! Tanto per rimanere in tema di cose a venire e di albi quasi pronti per andare in stampa...