giovedì 26 giugno 2008

To the beach...


E scusate se stacco di nuovo la spina e me ne vado un po' in Sardinia al mare con - accanto a me - un pancino che cresce. Anzi due (anche la compagna del mio brotha). Quindi SEMBRA che partiamo in quattro, invece siamo sei!!!
Ci si rivede qui dal prossimo 7 luglio.
Nel frattempo non fatevi male ;)

P.S. = mi raccomando... coloro di voi che hanno ricevuto la mia mail riguardo il secondo film di "Hellboy", che mi facciano sapere (sms) se sono dei nostri oppure no!!!

lunedì 23 giugno 2008

The Police • Live 22.06.08


Prefazione: aereo per Venezia alle 17:00 che però è arrivato al Marco Polo alle 18:45 navetta per Mestre un'altra mezz''ora appuntamento alla Stazione FS con il Baro [che la mattina intanto m'aveva gentilmente ritirato il pass al Laguna Palace, un grande] poi però era un casino raggiungere Parco San Giuliano in macchina allora meno male che c'era il buon Fabio con lo scooter e m'ha portato lui quindi arrivo all'Heineken Jammin' Festival mentre stava ancora suonando Alanis Morrisette e via subito con la prima birretta ma anche piadina con salsiccia e cipolla e poi l'Italia sui maxischermi [ed è davvero incredibile vedere una partita della Nazionale insieme ad altre ventiduemila persone] e seconda e pure terza birretta e fuori dagli Europei ai rigori la Spagna ci manda a casa grande delusione tra caldo sudore zanzare e puzzetta di pesce marcio [terribile mistura della laguna dietro al palco dopo il tramonto e gente che probabilmente era lì da venerdi ed erano tre giorni che non si lavava] allora dammi un'altra birretta ed ecco che entrano i Police e finalmente si finalmente li vedo dal vivo...

• • •

Sting riempie il palco con la sua sola presenza. Lo permea. Cinquantasei anni ed è tonico, asciutto, con una voce ancora straordinaria. L'unico elemento che tradisce la sua età è la barba incolta, decisamente bianca. "Ancora più affascinante" è il commento di ogni presenza femminile intorno a me. E' la colonna portante della band, è la loro voce, è il loro basso. Ma anche Andy Summers e Stewart Copeland - che esteticamente accusano molto di più il peso degli anni - nell'ora e mezza successiva dimostreranno ancora cosa sia il VIRTUOSISMO alla chitarra e alla batteria, percussioni comprese.
"Message in a bottle" apre le danze...

I Police - nella loro carriera artistica come gruppo - hanno realizzato "solo" cinque album: "Outlandos d'Amour" e "Regatta de Blanc" del 1979, "Zenyatta Mondatta" del 1980 (che personalmente considero il loro capolavoro), "Ghost in the Machine" del 1981 e "Synchronicity" del 1983. Dopodichè si sono sciolti. E riascoltarli dal vivo oggi, a venticinque anni di distanza dalla fine di quel progetto, significa ascoltare uno dopo l'altro una serie di pezzi che hanno fatto la storia della musica inglese. E del rock. Significa rendersi conto di quanto siano ancora impressi nella nostra memoria tutti i loro brani, da "Walking on the moon" a "Don't stand so close to me" (in una versione splendida), da "Driven to tears" a "Invisible sun", da "Every little thing she does is magic" (apprezzatissima dal pubblico) a "Wrapped around your finger", da "When the world is running down..." a "De Do do do, de da da da", fino a "Demolition man". Insomma, dei classici che resistono al tempo. Impreziositi - spesso - da belle suite finali, quando non da vere e proprie improvvisazioni strumentali che confermano la perfetta intesa che ancora aleggia tra i tre musicisti.

"Mi dispiace, Italia. Mi dispiace", dice Sting dopo il primo pezzo. Suo il compito di "consolare" la grande platea dell'Heineken Jammin' Festival subito dopo l'esclusione dell'Italia dagli Europei (seguita in diretta sui maxischermi allestiti per l'occasione). Parlerà spesso in italiano, tra una canzone e l'altra. Riuscirà - quantomeno per la durata del concerto - a far dimenticare la sconfitta così fresca e così cocente. Il pubblico infatti reagisce, canta, balla, batte le mani fino alla fine. E dopo l'unica (breve) pausa che la band si concede, ecco il momento dei bis con "Roxanne", "So lonely" e "Every breathe you take". Fantastico.
Davvero.
Fantastico.

venerdì 20 giugno 2008

Remixing...



Nonostante sembrino mancare parecchi mesi alla prossima Lucca Comics, io sto già lavorando al terzo ed ultimo volume del "Massacratore REMIX", che - nella sua parte finale - prevede anche le due storie uscite per la Factory, ovvero "Quinta Genesi" feat. Ottokin e "SpaccaRisiko!" feat. Rrobe.
Tra tutte le storie finora remixate per questo progetto che raccoglie in tre volumi tutta la "vecchia" produzione storica del Massa, queste due sono state in assoluto le più impegnative, quelle a cui ho dovuto maggiormente rimetter mano. Perchè?
Perchè erano a colori!!!

Se per ogni altro episodio la lavorazione prevedeva nuove scansioni delle tavole e nuovo lettering (con qualche "ritocco" ai testi, limando e/o aggiungendo dove mi sembrava necessario), stavolta non è bastato. La colorazione digitale per sua stessa natura è un file. Che sono andati persi nel tempo. Quindi è già tanto che avessi ancora le tavole originali!!!
In qualsiasi caso, non mi avrebbe comunque soddisfatto la semplice conversione in toni di grigio di quei files a colori. Già all'epoca ero perplesso all'idea di un Massacratore colorato (l'ho sempre preferito in bianco e nero, più "indipendente" anche nell'aspetto, ma avevamo stabilito che la quadricromia lo allineasse in maniera più omogenea al resto degli albi Factory); oggi - con le tecniche raggiunte nel frattempo - risulta inguardabile!!!
Con tutto il rispetto per il lavoro di Paolo, quei due episodi sono pieni di ingenuità se non di veri e propri "errori" nella colorazione. Aldilà della tavolozza (che proprio Roberto qualche tempo fa descrisse così: "una paletta grafica elegante ma eccessivamente smorta, o forse solo troppo avanti per il periodo, e qualche problema tecnico nella colorazione al computer") si vedono le aree colorate con il lazo poligonale trasparire dal nero, come in certi vecchi albi ammerikani... quando la separazione CMYK dei colori era ancora, probabilmente, solo un concetto!!!

Fattostà che ho interamente rilavorato le due storie in questione. Un REMIX totale, "ricolorando" daccapo entrambe con due semplici tonalità di grigio (intese come differenti percentuali di nero). E il risultato mi pare assai migliore.
Nelle immagini postate sopra - lo vedete voi stessi - il PRIMA e il DOPO di due tavole prese come esempio.

mercoledì 18 giugno 2008

Double K.

per "Children No More".

Lo scorso gennaio sono stato (piacevolmente) coinvolto da Alessandro Dezi in un progetto per una mostra di illustrazioni e tavole a fumetti per "Children No More" a cui hanno aderito molti "colleghi" ben più illustri di me, come ad esempio Giuseppe Palumbo, Leo Ortolani, Francesca Ghermandi, Massimo Giacon, Miguel Angel Martin e... Ottokin!!! :)
Tra qualche imprevisto e qualche ritardo, la mostra - che inizialmente era prevista a Colleferro - è stata poi allestita a Bari, inaugurata lo scorso 3 giugno alla Galleria Comunale "Spazio Giovani". In autunno è comunque previsto il suo arrivo anche in zona Roma o paraggi.

Il buon Alex tiene costantemente "aggiornati" tutti gli autori sulle novità che riguardano suddetta mostra e sulle eventuali segnalazioni della stampa. Tra queste, ce ne sono state due particolarmente importanti: un servizio sul TG3 regionale della Rai ed un articolo de La Repubblica (sulle pagine dedicate a Bari) che - volendo - potete anche leggere QUI.

Augurando tutto il bene possibile all'iniziativa (altrimenti non avrei nemmeno aderito), approfitto dell'occasione per postare l'illustrazione che avevo realizzato. E anche se non fosse all'altezza delle opere di tanti autori indiscutibilmente più capaci di me, credo che il senso di questa cosa fosse dare/partecipare, non eccellere.


• In ogni caso, sempre meglio che riempire il blog di post sugli Europei, che - come ai Mondiali - improvvisamente tutti mi diventano fini tecnici critici ed esperti di calcio, anche quando non se lo sono mai cagato e non ne hanno mai capito un'emerita mazza!!! ;)

lunedì 16 giugno 2008

Due links.



• Volevo fare la velina.

Potrei scrivere mille cose sulla nostra Ministra delle Pari Oppurtunità. Ma c'è chi lo fa meglio di me. Forse perchè - in qualche modo - è un argomento che coinvolge molto di più la sua vita di quanto non possa farlo con non la mia.
Il primo link è quindi al blog di Marco Marcello Lupoi, che dedica QUESTO INTERO POST alla nostra cara Mara Carfagna, completo di un'intervista che ha rilasciato a La Repubblica. Un'intervista tra tante, sia chiaro (visto che ne rilascia a destra e a manca), ma che rappresenta assai bene il suo Carfagna-pensiero. Agghiacciante.

• Pazienza: venti anni senza.

Il 16 giugno del 1988 moriva Andrea Pazienza. Io avevo diciotto anni, frequentavo il liceo artistico, leggevo e disegnavo fumetti... e non è che lo amavo: ne ero INVASATO!!!
Fa un certo effetto - venti anni dopo - scoprire alcuni dettagli raccontati da una persona che gli stava molto vicino, cioè Sergio Staino. Immaginarlo nella redazione de L'Unità che piange disperato chiedendo quattro milioni di lire, il giorno prima di morire. A volte certi particolari non vorremmo nemmeno saperli, credo...
Ad ogni modo, il secondo link è al blog di Paolo "Ottokin" Campana, che CON QUESTO POST celebra in maniera decisamente esaustiva l'arte ed il genio del caro vecchio Paz; oltre alle parole spese dello stesso Ottokin e all'intervista a Staino firmata da Franco Giubilei (tratta da La Stampa) trovate una pratica e completa bibliografia dell'opera omnia di Pazienza.

Update.

Una "seconda versione" (riveduta e corretta) della mia recensione al film "L'incredibile Hulk" la potete trovare su Comicus.it, cliccando qui.

• Dedicata a tutta la categoria dei coraggiosi anonimi da blog!!! ;)

venerdì 13 giugno 2008

L'incredibile Hulk.


E dunque dicevamo Hulk.
Nelle sale dal prossimo 18 giugno, ieri sera l'ho visto. E mi sono divertito. Quindi la sua prima funzione - cioè l'intrattenimento - l'ha espletata a pieno!!! Il regista Louis Leterrier (che per me rimarrà sempre quello dell'indimenticabile "Danny The Dog") senza alcuna pretesa autoriale o psicologica, batte la precedente pellicola di Ang Lee su tutta la linea.
Giocoforza, il paragone con il recente "Iron Man" è pressochè inevitabile. E "L'incredibile Hulk" - in poche parole - è senza ombra di dubbio un gradino sotto. Ma - nella media generale dei comic movies (forse, anche qui, grazie all'entrata in campo diretta della Marvel) - resta comunque un film davvero spettacolare e divertente.

A cominciare dalla sigla iniziale, che con veloci suggerimenti "riassume" tutta la questione dell'incidente per il quale lo scienziato Bruce Banner si è trasformato nel Gigante di Giada, e ci risparmia l'ennesimo racconto delle origini. Quindi il film parte subito con il presupposto che lo spettatore conosca già, in linea di massima, la storia di Hulk.
A sorpresa, la prima location è un'incredibile favela brasiliana. Da qui parte tutto il plot della pellicola, che proprio nella prima parte ha i suoi momenti migliori. Il ritmo della regia e le incredibili riprese panoramiche/aeree di questo vero e proprio labirinto suburbano sono tanto dinamiche quanto suggestive, uno dei due elementi più validi del film. L'altro è il senso di fuga. Quello che secondo me Ang Lee aveva completamente trascurato, ma che è parte fondamentale di un personaggio come Hulk. Da questo punto di vista, Leterrier recupera a pieno il Banner "randagio" perennemente braccato, quell'atmosfera di strade, province e squallidi hotel che aveva lo storico serial TV di fine anni '70 con Bill Bixby e Lou Ferrigno (che anche stavolta viene omaggiato con un delizioso cameo).

Molto più scontata invece la parte finale, con l'immancabile scontro tra il protagonista e la sua nemesi, esattamente come tra Iron Man e Iron Monger. Gli ultimi venti minuti in sala sono come assistere ad un vero e proprio incontro di wrestling, con gli stessi tempi televisivi, le stesse coreografie di combattimento.
Così come ad un certo punto arriva anche l'inevitabile battuta sui pantaloni viola!!!

E passiamo agli attori.
Edward Norton (che personalmente considero un fuoriclasse) è veramente in ottima forma; pur non raggiungendo la straordinaria interpretazione di Robert Downey Jr. per Tony Stark, la sua è comunque un'indiscutibile grande prova d'attore... e il Bruce Banner che porta sul grande schermo è molto molto più cool di quello proposto nel 2003 da Eric Bana!!! William Hurt (il Generale "Thunderbolt" Ross, splendido) e Tim Roth (il soldato/mercenario Blonsky, inquietante) sono entrambi PERFETTI per i rispettivi ruoli. Liv Tyler l'ho trovata invece un po' "appesantita"; la sua Betty Ross è senza infamia e senza lode (forse solo in questo caso è stata più azzeccata Jennifer Connelly)... e oltretutto la parte di "bella del film" gliela ruba nel giro di pochi minuti un'operaia brasiliana della fabbrica in cui Banner lavora per nascondersi!!! ;)

Per concludere, le due ciliegine (?) sulla torta.
La prima (oramai lo sanno cani e porci, quindi zero rischio spoiler) è la comparsa di Downey Jr./Stark a fine pellicola (ma stavolta PRIMA dei titoli di coda, per fortuna), esattamente come Samuel Jackson/Nick Fury alla fine di "Iron Man". Tenete conto che QUI il pubblico ha applaudito (anche per ciò che dice e per COME lo dice). Di fatto, è il primo vero caso di crossover supereroistico mai visto al cinema, nonostante noi ne siamo molto abituati dai fumetti.
La seconda è lo score musicale originale interamente composto da Craig Armstrong. Se per "Danny The Dog" il buon Leterrier aveva scomodato i Massive Attack (che scrissero ad hoc un intero album strumentale), stavolta si affida all'eclettico/geniale musicista scozzese, che guarda caso collabora spesso con la band di Bristol di Robert Del Naja, e che anche con "L'incredibile Hulk" ci consegna una colonna sonora orchestrale epica e struggente. Un marchio di fabbrica sempre garantito, di elevata qualità.

• A very special THANX to my homeboy Kento, to Silvia and to all the "Way To Blue" staff ;)

mercoledì 11 giugno 2008

Recuperando [punti]...


Domani sera (giovedi) ho l'invito per l'anteprima stampa all'Adriano del nuovo "Hulk" di Louis Laterrier, con Edward Norton, Tim Roth, Liv Tyler e William Hurt. Credo che già venerdi mattina posterò la sua recensione, a caldo, come avevo fatto per "Iron Man" (che m'era pure piaciuto parecchio)... e speriamo che la Marvel abbia confezionato un altro film di quel livello.

Ho ricevuto l'accredito per l'Heineken Jammin' Festival in programma tra una decina di giorni. Penso che salirò a Mestre solo per l'ultima sera, il 22 giugno (tra l'altro Vasco l'ho appena visto dal vivo all'Olimpico); il punto è che finalmente - finalmente! - vedrò un concerto dei Police, che l'anno scorso - in questo post - dicevo essere una delle mie grandi mancanze live. Li ho "lisciati" a Torino nel 2007, ma (prima che sia troppo tardi) ora sto per beccarli, forse per l'ultima volta. Yeah!!!

La scorsa estate ho perso anche la mia adorata Erykah Badu a Lucca (al loro Summer Festival che - anno dopo anno - diventa sempre più appetitoso); in effetti anche questo luglio si esibirà nella bella cittadina toscana che noi amiamo soprattutto per i fumetti... ma stavolta c'è pure la data romana, il 6 luglio all'Auditorium di Roma... e - accidenti - m'hanno accreditato pure qui!!!

Direi che quest'estate 2008 - giornalisticamente parlando - comincia proprio bene...

lunedì 9 giugno 2008

"Singin' dollar dollar bill y’all"


Ne accennavo proprio qualche post fa (quello sulla "postazione Mac"): non so nemmeno perchè, ma in questi giorni sto continuando ad ascoltare a ripetizione l'ultimo album di Wyclef Jean, con tutto che è uscito almeno un anno fa, e di roba nuova ne avrei molta altra.
Eppure c'è qualcosa di MAGNETICO in "Carnival Vol. II - Memories of an immigrant". Qualcosa che - secondo me - la maggioranza della gente (anche quella che dice di amare la musica nera) non ha mai ascoltato. Penso soprattutto alle nuove generazioni, ai pischelli, che si perdono dietro al bling bling, ai videoclip ammerikani, al rap da coatti in stile Nelly, 50 Cent o anche Snoop Dogg.
E che invece dovrebbero ascoltare obbligatoriamente - quasi per legge! - un pezzo come "Sweetest Girl (Dollar Bill)" per capire cosa sia scrivere, produrre e cantare qualcosa di STRAORDINARIAMENTE hip hop.
Come si possa emozionare con l'hip hop.
Altro che gangster strade fighe club oro e macchinoni.
Nella musica di Wyclef convivono il calore dei caraibi, la coscienza politica e l'amore. Il divertimento con l'impegno. Il cervello con il cuore. E "Sweetest Girl" è solo una delle perle del suo ultimo lavoro, che contiene parecchie altre validissime prove d'autore.
Se non vi va di acquistarlo, fate pure lavorare il Mulo... ma ascoltatelo!!!

e RIOT sia...

venerdì 6 giugno 2008

IL PAGELLONE.


Che mi scusino tutti gli altri gentili lettori, ma stavolta il post è esclusivamente ad uso & consumo dellla "cerchia interna" dei miei amici più veri, quelli con cui sono cresciuto, i fedelissimi. Basandosi sulla nostra performance (?) al torneo di calcetto organizzato da Emergency lo scorso 25 maggio alla A.S. Consalvo nel X° Tuscolano, il caro Robertino Conti (che - oltre ad essere l'unico vero calciatore del gruppo - è anche mio prezioso testimone di nozze) ha redatto di proprio pugno un "pagellone" tanto SPASSOSO quanto veritiero, dimostrando peraltro notevoli doti di analisi e di scrittura. Oh, insomma: bella Robi!!!

>>> Per leggere IL PAGELLONE cliccate qui <<<

P.S. = Poi magari un giorno (se ne avrò voglia) vi spiegherò anche quel "S3Keno, aquilone, retromarcia Piccoli"...

mercoledì 4 giugno 2008

S3Keno in the world!!!

Self-celebration of me, myself and I on Planet Earth :)

• Se vuoi, clicca sull'immagine per ingrandirla •
S3Keno's Trippin' + Ego-trippin' ©2008