martedì 23 ottobre 2012

KEEP IT REAL?

o anche: cronologia di una bagarre

Voglio tentare una ricostruzione cronologica, ad uso e consumo di CHIUNQUE, nelle stessa maniera in cui lo ha fatto un'autorità in materia come Dee'mo.
D'altronde lui ha i suoi lettori, io i miei.

Perché fondamentalmente per me - prima di tutto - si è trattato di una grande occasione sprecata, mandata in malora (anche e non solo) da tanti equivoci e da tanti rancori sopiti. Ovviamente anche da tante CONVENIENZE, se la base delle tue argomentazioni è spingere gli artisti che rappresenti. Ma andiamo con ordine.

La grande occasione era rappresentata dalla proiezione di "The Art of Rap" di Ice T nei cinema italiani. Solo per tre giorni. Solo nel circuito The Space. Poteva essere un momento IMPORTANTE per la scena hip hop nazionale: un momento di grande visibilità, di dibattito e confronto. E invece no.

Tra i partner di questa speciale proiezione italiana, risultava la Big Picture Management di Paola Zukar. Tenete conto (anche chi di voi non mastica hip hop) che suddetta signora era la co-direttrice di "Aelle", lo storico hip hop magazine italiano che per anni è stato l'unico e imprescindibile punto di riferimento di tutta la scena (di cui io stesso ero vorace lettore, prima durante e dopo esserne competitor).
Dopo la chiusura di "Aelle" nel 2000, la Zukar ha lavorato diversi anni in Universal (nel segmento urban), portando alla major diversi rapper che hanno ottenuto un buon successo commerciale e diventando - proprio con la Big Picture - manager di artisti quali Fabri Fibra, Marracash, Entics, Ghemon.
In occasione dell'anteprima stampa di suddetto film, il canale Bonsai.tv (?) realizza alcune brevi interviste a scopo promozionale, dando parola alla Zukar e ad alcuni dei suoi artisti presenti.
Beh, APRITI CIELO!!!



Il video innesca immediatamente una valanga di polemiche. Viene rimosso. Poi ricaricato.
La Zukar, quello stesso pomeriggio, scrive sul proprio profilo Facebook:
Amici… Fratelli... Semplici conoscenti... Haters... E' apparsa per un attimo su youtube una fraintendibilissima parte di una mia intervista rilasciata a Bonsai TV per l'uscita nei cinema di The Art Of Rap. Sono stati estrapolati 15 secondi in cui faccio un commento sul rap italiano degli anni '90 che preso così di per sé è decisamente infelice. Ho fatto togliere quella parte perché non è assolutamente il mio pensiero: ho lavorato ad Aelle dal '92 al 2001 e so bene il valore del rap italiano di quegli anni, di artisti come i Sangue Misto, Neffa, Deda, i Colle Der Fomento, gli Articolo 31, gli OTR, i Sottotono, gli Uomini di Mare e molti altri ancora. Nell'intervista, per intero, parlavo in generale di un periodo, soprattutto dal punto di vista del riscontro e del pubblico, non di artisti particolari né di specifiche qualità: ecco perché sostengo che il "bambino" sia nato nella seconda metà degli anni '00 e non negli acerbi anni '90, pieni di entusiasmo, passione e tentativi più o meno riusciti, ma mancanti, per mille motivi, di grande pubblico. E comunque, al di là dei gusti o del riscontro, nessuno può negare la vitale importanza del rap italiano degli anni '90 senza il quale nessuno di noi sarebbe qui oggi. Questo è il mio reale pensiero in merito a quel periodo.

Tra i primi a REAGIRE c'è Dj Skizo, che - nei commenti - le risponde:
STAI SCIVOLANDO SU UNO SPECCHIO DAL GIORNO CHE HAI INIZIATO A FARE LA FACCENDIERA DI UNA ARTE A TE SCONOSCIUTA CHE TI HA NEGATO LE CHIAVI DI ACCESSO AD UNA CULTURA A TE TANTO PIU' SCONOSCIUTA... DA QUI A ERIGERTI SPOKESGIRL DI UN MOVIMENTO E DI QUELLO CHE E' STATO FATTO DA GENTE LONTANA ANNI LUCE DAL TUO TUO SPESSORE CE NE PASSA... CONTINUA A FARE BUSINNES E LASCIA LA CULTURA A CHI STUDIA E SVILUPPA COSE... A TE SCONOSCIUTE.. .VEDI SCRIVERE ED APPREZZARE NON SIGNIFICA FARE... SEI NATA COME FAN E RIMANI TALE... PAGA IL BIGLIETTO UNA VOLTA ANCORA PER VEDERE LA REALTA'... O RIMANI IN SILENZIO.

A ruota, interviene anche un'altra autorità come Next One, preferendo però giocare in casa, cioè dal suo blog personale.
Potete leggerlo QUI

Paola Zukar tenta nuovamente di spiegarsi meglio attraverso una "lettera aperta" pubblicata sul sito Hotmc, ma oramai l'impressione generale (non solo un'impressione, in realtà) da parte di TUTTA la scena, è quella di un estremo tentativo di arrampicarsi sugli specchi.
Potete leggerlo QUI

E con un'irruenza maggiore dei suoi "colleghi" anche Esa lancia la sua risposta attraverso Youtube (centrando la sostanza, ma - secondo la mia modesta opinione - sbagliando la forma):



A seguito della grande bagarre che si scatena ora dopo ora, giorno dopo giorno, viene ritirato in ballo un articolo di Michele "Wad" Caporosso pubblicato pochi giorni prima sull'ultimo numero di "Rolling Stones", nel quale il giornalista ESALTA il tutto esaurito al Forum di Assago durante il recente compleanno di Hip Hop TV (dove erano ovviamente presenti gli artisti della Big Picture, per una serata all'insegna del knowledge giustamente presentata da Max Pezzali ed Elisabetta Canalis): "È questa la Golden Age del rap italiano, quella dei grandi risultati!"
Potete leggerlo QUI

Non contento delle cialtronate scritte (e con la coda di paglia che evidentemente gli va a fuoco), Caporosso alza il tiro con un nuovo pezzo su Rock.it: "Levatevi dalle palle!!!"
Potete leggerlo QUI

Il giornalista linka il suo pezzo per Rock.it sul proprio profilo Facebook, nel quale - commento dopo commento - si alza ulteriormente il flame. Nel dibattito scatenato, intervengono altri noti giornalisti di settore, tra i quali Michele Monina, Damir Ivic e David Nerattini. Ad un certo punto addirittura lo stesso Marracash.
Se ne avete voglia, andatevelo a cercare... e preparatevi i pop corn!

A mettere altra benzina sul fuoco, ci pensa anche un quotidiano come "Il Giorno" che pubblica un pezzo firmato da Federico Magni: "Guerra nel mondo hip hop - Scoppia la rivolta della vecchia guardia"
Potete leggerlo QUI

La bagarre esce dai confini nazionali.
Da Londra Dj Pug a.k.a. The Man in Red (che peraltro scriveva regolarmente anche sul mio "BIZ") dice la sua con ben due episodi della sua videorubrica su Youtube. Un intervento lucido ed ironico. Pregno della sua immensa cultura musicale. Non solo: pregno di selezioni ad hoc...





In maniera analoga, Danno (Colle der Fomento) con Dj Craim e Kaos dicono adeguatamente la loro - con grande stile -  attraverso la trasmissione radio "Welcome 2 the Jungle". Anche loro, piuttosto che tante inutili polemiche, lasciano che a parlare sia SOLO la musica:



Ma quasi come fosse la ciliegina sulla torta (del flame) proprio il 18 ottobre Albertino decide di resuscitare "One Two One Two" su Radio Deejay (credo di capire SOLO per la tivvù) e - soprattutto - decide di affidare la conduzione a... a Emis Killa!?!
Ancora altra benzina, insomma?



A questo punto anche il nostro Ice One (che in realtà qui e lì aveva già commentato qualcosa) lancia il suo appello: Diffondete e condividete!!!! Fatemi Un favore personale :) Questo messaggio è rivolto a chi ha qualche annetto sulle spalle come me!!! Postate tutti i video degli emergenti (hip hop) che ritenete di valore su questa pagina... aprendola capirete il perchè... Daje!!!

Come dire che - anche tra i giovani (visto che Albertino parlava a loro, di loro) - esistono realtà assai più valide e CREDIBILI in termini sia di puro rap, che di cultura hip hop.

Tra i mille commenti fioccati per quasi dieci giorni sul web (che sarebbe impossibile raccogliere per intero, visto il loro "sparpagliamento" su siti, blog e social vari) ogni rappresentante della old school e/o della scena rap degli anni '90 lancia le sue invettive. Sono davvero tanti, troppi.
Alcuni di loro, paradossalmente, in realtà negli anni '90 nemmeno c'erano!
O non avevano nemmeno dieci anni!!!
Fatto sta che OGNUNO si sente in diritto di scrivere/postare, cosa che secondo me - portata così all'eccesso - è percepibile (quasi) come un autogol, nonostante le buone intenzioni e il legittimo orgoglio.

Tra le tante voci, merita invece una particolare attenzione quella di Malaisa, che scrive un chiarissimo pezzo per il blog di "Panorama", nella sezione Women in Web.
Potete leggerlo QUI

Probablimente la questione non è ancora finita.
Si, di certo il flame si sta placando, ma ci sarebbero davvero ancora tante cose da dire (o non dire).
E ci sarebbero da tirare alcune somme, dopo tutto ciò.
Per esempio domandarsi COME STA MESSO realmente l'hip hop italiano.
O ancora DOVE STA ANDANDO questo hip hop italiano.

Dopodichè (con la bagarre che nemmeno si è conclusa del tutto) ci si mette pure Morgan dal suo piedistallo su "X-Factor" a confondere le acque su questa cultura, sulla sua identità.
E doveva farlo proprio questi giorni?
In questo caso, utilizzo il video custom caricato su Youtube da Othello:



Perché - siamo d'accordo - magari la Zukar ha OFFESO (?) tanti mc's "scarsissimi" degli anni '90, che però poi - di fatto - l'hanno buttata sul quanto sia scorretto e pericoloso riscrivere la Storia, a rischio di raccontarla male ai teenagers che si stanno avvicinando al rap proprio grazie a questi nuovi artistelli hip-pop.
Come se - insomma - in fondo fossimo preoccupati per loro, per i giovanissimi!

Ma un Morgan - per il seguito che ha, per i numeri che fa - questo equivoco lo crea anche tra gli adulti, nella PERCEZIONE che l'italiano medio (leggi: il telespettatore) può avere della nostra tanto amata Cultura. L'italiano medio, si: quello che poi su Facebook scrive quanto sia colto Morgan, quante ne sa! Quello che ci ritroviamo accanto ogni giorno all'università, in ufficio, in palestra, in ascensore, a cena a casa di amici. Oh, mio Dio!

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